“La felicità è una mente aperta. Fai attenzione ai tuoi stereotipi e pregiudizi, potrebbero metterti in trappola e farti perdere ciò che la vita ha da offrire.” *Med Yones*
Conoscete le trappole mentali? Siete consapevoli che tutti noi le utilizziamo costantemente, giorno dopo giorno, senza nemmeno rendercene conto?
Le trappole mentali sono otto percorsi di pensiero che la nostra mente utilizza nell’affrontare la realtà di tutti i giorni. Alcuni le definiscono “scorciatoie” o “bias cognitivi”. Personalmente trovo che il termine “trappola” renda perfettamente l’idea di cosa accade nella nostra mente.
In pratica noi presumiamo sempre di sapere cosa accadrà in ogni situazione che ci si presenta. E’ come se, nel nostro cervello ci fosse un pilota automatico. Analizza quello che ci accade e decide come comportarsi, dopo una iniziale e veloce analisi dell’esperienza che dobbiamo affrontare.
Le trappole mentali nascono dalla nostra necessità di vivere in un mondo complesso nel quale dobbiamo muoverci in mezzo a molti stimoli. Prendere delle “scorciatoie” è un modo per risparmiare tempo ed energia!
In questo non c’è nulla di male, da parte della nostra mente.
Anzi, per certi versi è un bene che il nostro cervello sia in grado di funzionare così.
Perché la nostra mente agisce così?
Perché mettere un’etichetta ad un evento, inserendolo in una categoria già nota, è comodo! Non ci costringe ad affrontare il nuovo come completamente nuovo!
La nostra mente analizza la situazione che avanza e trova delle similitudini con qualcosa di già conosciuto (e quindi già catalogato). In base alle somiglianze riscontrate, affibbia un’etichetta già pronta per l’uso.
Per farvi un esempio concreto di una delle otto trappole mentali, oggi vi parlerò della trappola dello stereotipo. E’ quella che ci induce a formulare giudizi, a generalizzare e a giungere a conclusioni affrettate ancora prima che la nuova esperienza abbia inizio.
La trappola dello stereotipo
Cos’è uno stereotipo? Partiamo da qui, dalla sua definizione.
Lo stereotipo è un’opinione generalizzante che non valuta il singolo caso (persona, situazione etc) e svincolata dall’esperienza diretta (che buona parte delle volte toglierebbe fondamento e veridicità allo stereotipo stesso).
Facciamo un esempio molto pratico. Se parliamo di cucina vegetale, uno stereotipo molto comune è che si tratti di una alimentazione basata principalmente sui carboidrati, priva di proteine, eccessivamente ricca di frutta e verdura.
In buona sostanza, secondo questo stereotipo diffuso, chi diventa vegetariano o vegano mangia pastasciutta tutti i giorni, sia a pranzo che a cena. Se va al ristorante gli possono venire servite solo verdure grigliate.
Questa è l’alimentazione vegetale vista da chi non ha approfondito l’argomento.
Cos’è davvero l’alimentazione vegetale
In realtà chi ha scelto l’alimentazione vegetale racconta una realtà ben diversa.
Il più delle volte, se ha ampliato i propri orizzonti, ha cominciato a conoscere svariati tipo di cereali e pseudo-cereali, andando ben oltre la pasta al pomodoro. Ha cominciato a conoscere meglio le fonti proteiche alternative alla carne, al pesce e ai derivati animali in generale.
C’è una riscoperta dei legumi e l’arricchimento con alimenti provenienti da altre culture (ad esempio tofu, seitan, tempeh). In generale le verdure diventano le protagoniste perfette per ricette creative, considerata la loro versatilità.
Proporle solo grigliate è davvero banalizzarle e svalutarne le potenzialità.
In conclusione, spesso la cucina vegetale è molto più varia, originale e colorata di quanto ci si aspetti…o di quanto preveda la trappola mentale dello stereotipo.
Vi consiglio la nostra dispensa gratuita “Cereali e Legumi” che potrai ricevere se ti iscriverai alla nostra newsletter.
Provare per credere!
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.